domenica 8 luglio 2012

Vendetta


Anna, da Novi Ligure

Novi Ligure, 1970
Ero nera! Il paese dove vivevo era piccolo e le voci correvano! Mi avevano detto che Fausto, il mio ragazzo era stato visto appartarsi in macchina con Antonietta Bussi, una troia della mia età che la dava a tutti. Ma stavolta ero decisa a fargliela pagare! Incontrai Luca e Pino, i migliori amici di Fausto e mi balenò subito per la testa, o meglio per la fregna, l'idea che sarebbe stato con loro che avrei consumato la mia vendetta.
Visto che i miei erano fuori per una gita con la parrocchia, invitai Luca e Pino un pomeriggio a casa per sentirci un disco e bere qualcosa, non appena l'alcool cominciò a fare il suo effetto presi coraggio e gliela sbattei letteralmente in faccia. A farmi sfilare le mutandine ci volle pochissimo, i due porconi infoiati,che quasi non credevano ai loro occhi presero a passarmi le manacce su tutto il corpo, Luca mi diede subito il compito di succhiargli per bene la mazza dura cosa che feci con estrema perizia, mentre Pino si accaniva con la lingua sulla mia passera allagata provocandomi scosse elettriche di piacere che mi attraversavano tutto il corpo  :”Sei una grandissima vacca, Anna!” sbottò Luca mentre estraeva dalla mia bocca il cazzone che era sul punto di eruttare il suo magma di piacere, ma era troppo presto e il porcone, in tandem col suo amico, era deciso a finirmi dopo avermi ripassata adeguatamente di cazzo.
Pino intanto mi aveva sistemata alla pecorina e dopo un paio di strusciate di cappella tra spacca e buco del culo, mi infilzò la sorca come fosse burro. Iniziai a dimenarmi istericamente intorno a quel cazzaccio senza neanche poter gridare visto che avevo la bocca piena della nerchia di Luca che mi appellava con frasi oscene.
Quella che doveva essere una scappatella si stava rivelando come una delle più grosse scopate della mia vita, mi sentivo troia fino al midollo e cominciavo a pensare che due non mi bastavano, se fossero stati quattro o cinque sarebbe stato meglio.
Intanto Luca mi aveva rovesciata supina a cosce spalancate ed era venuto sopra di me trafiggendomi con impetuosi movimenti di bacino, mentre Pino, in ginocchio accanto a me, mi teneva la bocca impegnata in un forsennato pompino.


Ma l'acme doveva ancora arrivare: mentre ero impalata su Pino, sentii la cappella di Luca che si appoggiava sul mio buco del culo e iniziava a farsi strada nello sfintere, mi sentivo dilaniata dal quel cazzaccio e la sensazione di torbido e doloroso piacere mi stava offuscando i sensi proiettandomi in un limbo di libidine porca mai esplorato prima. Sentivo quelle due verghe che si muovevano dentro le mie viscere senza saper più distinguere quale avessi nel culo e quale in fregna, una doppia penetrazione accompagnata dall'oscena colonna sonora dei nostri animaleschi grugniti :” Muoviti stronza, muoviti! Facci sentire come godi!” intimò severo Pino. Presi a dimenarmi con maggior foga schiacciata a sandwich tra quei due zozzoni allupati.
Luca si sfilò improvvisamente dal mio culo provocandomi una sciabolata di dolore unitamente a una sonora scorreggia subito punita con una sberla su una natica, si rizzò sul letto, mi rovesciò indietro la testa e mi irrorò il viso con una grandinata di schizzi caldi :” TI SBORRO IN FACCIA, TROIA!!!” gridò mentre si svuotava e si faceva poi ripulire accuratamente di bocca la nerchia dai resti della mia merda. Pino lo seguì quasi immediatamente ma si liberò del suo succo di palle nella mia sorca allagata tra insulti e oscenità di ogni tipo. Andammo avanti finchè non cominciò ad affacciarsi la sera, ormai sfiniti da quella maratona di sesso, se fosse dipeso da me sarei andata avanti all'infinito talmente ero travolta da quell'insaziabile voglia di cazzo, tanto che dovettero infine rifilarmi due ceffoni per farmi calmare.
La sera vidi Fausto e feci finta di niente, anzi gli feci le fusa per tutto il tempo da brava fidanzatina con tanto di bocchino con ingoio in macchina, ormai la mia vendetta era stata consumata.
Con Luca e Pino ci facemmo un interminabile serie di terzetti non appena Fausto si allontanava per lavoro e tutt'oggi quando vedo mio figlio proprio non saprei dire a chi dei tre assomiglia....

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